PATRIZIA MARZOCCHI
IL VIAGGIO DELLA SPERANZA
Vincitore del Premio Scelto da noi 2005
Vincitore del Premio penne 2010
Romanzo per ragazzi: avventura, immigrazione, pregiudizio. Jasmine affronta una avventurosa fuga dal Marocco per raggiungere suo padre in Italia e realizzare i suoi sogni.
TRAMA
Jasmine ha una speranza: riabbracciare il padre che vive in Italia e fermarsi a Bologna per studiare e diventare medico. Ma la speranza è solo un sogno remoto, perché Jasmine è una ragazza marocchina che a tredici anni rimane orfana di madre e viene costretta dallo zio a lavorare in uno stabilimento tessile, come tutte le sue coetanee più povere, finché non le sarà trovato un marito. Eppure, nella disperazione Jasmine trova il coraggio di ribellarsi, e fugge, fugge dal suo destino già scritto per raggiungere l'Italia, per ritrovare quel padre che nasconde un segreto, per affermare la propria libertà. Il suo è un viaggio avventuroso e difficile, attraverso il deserto e il mare, contro i pregiudizi della sua gente e anche di quella che incontrerà una volta arrivata in Italia. Ma ci sarà sempre qualcuno disposto ad aiutarla, e le lettere che scrive al suo amico di penna italiano, forse, non saranno solo un mezzo per sfogare la propria angoscia.
IL LIBRO E LA SUA STORIA
Questo romanzo è nato durante un viaggio in Marocco molti anni fa (nel frattempo credo che situazione di quel Paese sia profondamente mutata). Stavo visitando un'impresa artigianale che produceva tessuti quando assistetti a una scena che mi colpì e indignò. Ai telai lavoravano bambine e ragazzine che avrebbero dovuto essere a scuola. A un tratto entrò per una visita una classe di studenti con eleganti divise: tutti maschi. Osservavano le loro coetanee come fossero animali allo zoo. In quel momento cominciai a immaginare che una di quelle ragazzine si ribellasse al proprio destino.
E così è nata Jasmine, almeno nella mia testa.
Ho ambientato la fuga verso la libertà della mia protagonista nei luoghi affascinanti del Marocco che avevo visitato e poi in Italia, immaginando che ovunque lei trovasse da un lato il pregiudizio e dall’altro la solidarietà. Ho scritto questa storia molti anni fa, ma è come se lo avessi fatto ieri, perché il problemi che fanno da sfondo alla vicenda non solo non sono stati risolti, ma a mio avviso si sono acuiti.
Non dimenticherò mai quelle bambine intente a tessere, mi piace pensare di avere dato loro una voce.
Il libro ha tre diverse edizioni, il contenuto è stato revisionato ogni volta, ma senza subire modifiche sostanziali. Nel 2002 è stato pubblicato dalla casa editrice Tredieci, nel 2010 dalle Edizioni EL.
Nell’attuale edizione il romanzo, illustrato da Amneris Vigarani, è reperibile in tutti i siti on line sia come ebook che come cartaceo on demand. Su richiesta viene cioè stampato e inviato in tempi brevi all’acquirente.
Dicono di Jasmine…
Ho trovato in internet una lettera rivolta a me a proposito de “Il viaggio della speranza”.
Mi ha emozionato, per questo la riporto qui. Grazie Marta.
Cara Patrizia Marzocchi, quest'anno ho avuto l'occasione di leggere il tuo libro, Il viaggio della speranza, romanzo che racconta la storia di Jasmine, una ragazza all'apparenza molto dolce e tranquilla che però vuole a tutti i costi realizzare i suoi sogni, grazie ad una grande tenacia che sembra non avere. Quest'estate, girovagando in un'immensa libreria della mia città, ho notato, per caso, questo libro, all'apparenza molto piccolo, insignificante, simile a tutti gli altri ma mi ha colpito dal primo momento che l'ho visto. Al suo interno si nascondeva una storia vera, diversa dalle altre, che ha lasciato dentro di me la convinzione che se qualcuno ha un sogno deve lottare contro tutto e tutti e combattere contro chi ti vuole ostacolare per non farti arrivare alla meta. Fin da subito ha suscitato la mia curiosità e la voglia di arrivare fino alla fine della storia cresceva di giorno in giorno, dopo aver letto ogni pagina. La vicenda che hai raccontato mi ha emozionato molto ed è stato un vero piacere leggerlo. E' un libro a me molto caro e lo custodisco tutt'ora con cura perché prima o poi vorrei sfogliarlo di nuovo dall'inizio alla fine, rileggendolo lo troverò ancora più intensamente della prima volta. Questo romanzo mi ha fatto riflettere, potendo constatare che sono una ragazza fortunata perché ho una famiglia che è vicino a me ed, insieme ai miei amici, mi vuole tanto bene e mi sostiene ogni giorno di più perché vogliono che sia felice ed abbia un buon futuro. Sono sicura che nel mondo molti bambini e bambine della mia età mi invidiano e vorrebbero essere al mio posto perché anche loro, come Jasmine, non hanno la mamma o il papà vicino o non li vedono da molto tempo e, nonostante tutto, magari, trovano un po' di coraggio per poter riuscire a scappare, sopportando disagi e disavventure come clandestini su una nave, attraversare il Mediterraneo, arrivare in un Paese straniero pur di riunirsi a loro e continuare ad avere quel briciolo di speranza che ci spinge ad andare avanti, a prescindere da quanto la situazione sia dura e difficile. Cara Patrizia, mi sento molto fortunata ad aver letto il tuo libro perché da esso ho potuto aprire gli occhi su una realtà che non conoscevo e che spesso viene messa in disparte ed ho potuto farlo conoscere a molte persone, tra le quali la mia professoressa che, appena lo ha visto, è rimasta un po' sorpresa perché non ne aveva mai sentito parlare. Sappi che il tuo libro è stato e resterà sempre un grande insegnamento di vita per me perché mi ha fatto apprezzare tutto ciò che ho, non sottovalutare nulla, neanche le piccole cose perché spesso quelle sono le più importanti, non esigere niente che sia superfluo solo per soddisfare un capriccio o solo per far vedere agli altri che siamo migliori. Ognuno di noi deve pensare che c'è sempre qualcuno che sta peggio e per questo dovremmo cercare di essere più umili e rinunciare alle cose inutili. Cara Patrizia, spero che questa mia lettera ti abbia fatto davvero piacere e mi auguro che tu sia orgogliosa perché il tuo libro resta e resterà una vera e propria lezione che mi ha arricchito sia come persona sia come studentessa, ora potrò raccontare questa bella storia che in un giorno d'estate mi ha cambiato la vita, insegnandomi ad essere più umile e meno egoista. Ti mando un grande saluto e mi auguro di poter leggere altri tuoi libri. Con affetto, Marta
ASSAGGI
Caro Paolo,
ho avuto una fortuna incredibile.
Il nostro insegnante di italiano ci aveva annunciato da tempo che avrebbe organizzato una corrispondenza con una scuola del vostro Paese. E' stato Allah, credo, a ispirare il nostro insegnante e a indirizzarlo verso una scuola della tua città. Sì, Bologna ha un significato speciale per me: lì vive mio padre.
Sono trascorsi quindici giorni dalla morte di mia madre e io li ho vissuti come in trance. Il dolore mi ha fatto quasi perdere il senso di quello che stava succedendo. Solo lo sguardo di Yasin mi ha risvegliata. Mi sono sentita umiliata e poi arrabbiata, e ho ripensato alle parole della mia mamma: -Non permettere che ti rubino i sogni!
Ecco, ho deciso di non permetterlo.
-Siete tuareg?- chiese Jasmine al giovane uomo blu che portava il suo cammello.
-Sì- fu la laconica risposta.
-Credevo che viveste molto più a sud e che fosse impossibile vedervi.
Jasmine si trovò immersa nell'acqua nera e fredda.
-Laggiù ci sono degli scogli. Si salvi chi può!- urlò il marinaio, e si allontanò a larghe bracciate con indosso il giubbotto salvagente.
Jasmine sapeva nuotare molto bene, quando andava a scuola aveva anche partecipato a un torneo di nuoto. Quella però non era l'acqua placida della piscina: le onde gigantesche le impedivano di tenere un ritmo regolare, l'acqua salata le schiaffeggiava il viso, le entrava nel naso impedendole di respirare. Sentiva le urla disperate degli altri passeggeri: su tutte prevalevano gli strilli della donna che aveva perso il suo bambino.