PATRIZIA MARZOCCHI
DONNE IN GUERRA PER LA PACE
Dieci storie di donne che in tempo di guerra hanno scelto la strada più difficile.
Ciascuna di queste storie è straordinaria e racconta il coraggio, la determinazione, la passione della protagonista. Racconta anche i sacrifici e i costi che ognuna ha dovuto affrontare per portare avanti la propria battaglia ideale.
SINOSSI
Ogni biografia è una vicenda autoconclusiva e narra di una vita, di un luogo, di un tempo. La vita della protagonista viene calata nello scenario storico e geografico di cui si forniscono le linee essenziali.
Tutte insieme, tuttavia, queste vicende compongono un percorso che attraversa eventi importanti degli ultimi due secoli di storia, illuminando angoli diversi del mondo in cui viviamo.
Il libro, scritto a quattro mani con Amneris Vigarani, si rivolge a tutti, senza distinzione di età.
Le protagoniste
BARTOLINA SISAS VARGAS- Bolivia, 1750- 1782- Decolonizzazione in Sudamerica.
ANITA GARIBALDI-Brasile- Italia, 1821-1849- Lotta per l’indipendenza.
COLOMBA ANTONIETTI- Italia, 1826-1849-Risorgimento
FLORENCE NIGHTINGALE- Inghilterra, 1820-1910- Guerra di Crimea
LUISA ZENI-Italia, 1896-1940- Prima guerra mondiale
IRENA SENDLER- Varsavia,1910-2008- persecuzione degli ebrei durante la Seconda guerra mondiale.
GISELLA FLOREANINI- Italia, 1906-1993- Resistenza
MEENA KESHWAR KAMAL 1956 – 1987 – Il RAWA, movimento di donne afghane
ILARIA ALPI- Italia 1961-1994- Guerra civile in Somalia
ESTELA CARLOTTO-Argentina, 1930- Guerra sporca, dittatura e desaparecidos
ASSAGGI
Josè sente il primo vagito mentre il sole fa capolino dalla collina dietro la chiesa. Si affaccia all’uscio della casa. «È maschio?» chiede alla partera che è inginocchiata vicino alla stuoia dove la moglie, Josèfa, accovacciata, ha appena partorito. «È femmina» risponde la donna e gli porge la bambina avvolta in un panno multicolore che la moglie ha tessuto apposta per la nascita. (Bartolina Sisas Vargas)
«Voi qui non avete alcun potere, siete ai miei ordini e a quelli dei medici. Al massimo potete fare le pulizie!».
Non è esattamente un’accoglienza amichevole quella che il responsabile dell’ospedale dedica a Florence e alle sue trentotto colleghe. Deve accettarle perché sono state inviate dal ministro, ma è ben deciso a ridurre al minimo l’effetto della loro presenza.
Dopo un viaggio infernale in nave le infermiere sono approdate a Scutari (oggi un quartiere di Istanbul) e sono allibite per la situazione disastrosa che si trovano davanti. (Florence Nightingale)
Irena, Irka, Jadwiga e Jaga continuano a incontrarsi, piccolo gruppo di cospiratrici, nella cucina di Irena.
«Dobbiamo fare di più, dobbiamo creare una vera organizzazione».
Per prudenza assumono nomi di battaglia: quello di Irena è Jolanta. Mettono a punto un piano ben preciso per salvare i bambini del ghetto: in primo luogo bisogna farli evadere, quindi nasconderli spacciandoli per polacchi. (Irena Sendler)
«Benvenuta, sono Armando, nome di battaglia Arca. Qui ci sono alcuni partigiani della Divisione Piave, di cui farai parte. Sappiamo che sei una combattente esperta e che sei anche una pianista. Potrai allietare le nostre serate con la musica».
«Non sono venuta per suonare, se avessi voluto fare questo sarei rimasta in Svizzera» risponde con tono altrettanto sarcastico. «Sono venuta per combattere in tutti i modi possibili». (Gisella Floreanini)
L’idea di Meena si fa sempre più chiara: il suo non sarà un partito, ma un’associazione di donne, in cui tutte saranno accolte, senza distinzioni di etnia, credo religioso, condizione sociale. Sarà portavoce di una rivoluzione femminile nella società afghana: diritto allo studio, diritto al lavoro, diritto a scegliere liberamente il marito o di non sposarsi, diritto a mettere o non mettere il velo, diritto alla salute, ad avere o non avere figli, diritto a divorziare. (Meena Keshwar Kamal)
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. «Fin dai suoi primi anni di vita» dice Luciana, la mamma di Ilaria, «la ricordo come una bambina di carattere, tosta, molto sensibile. Una bambina curiosa, che voleva imparare, ma che aveva anche idee chiare».
Ed è proprio con queste idee chiare che Ilaria affronta il suo percorso di vita. (Ilaria Alpi)