PATRIZIA MARZOCCHI
I RAGAZZI DELLA BOLOGNINA
Romanzo giallo per ragazzi. La vita di un gruppo di amici è sconvolta da una serie di furti misteriosi.
TRAMA
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Tutto sembra procedere normalmente nella scuola della Bolognina, noto quartiere di Bologna, quando all'improvviso una serie di furti sconvolge l'esistenza degli studenti: ragazzi che indagano, ragazzi sospettati, a partire dal nuovo arrivato, un giovane algerino dal passato misterioso e terrificante.
La realtà però si rivela più complessa di quel che appare: indagando, sulle tracce dei grandi detective, si scoprono tante verità nascoste sui propri amici, ma anche su se stessi.
IL LIBRO E LA SUA STORIA
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All'origine di un romanzo c'è spesso una piccola idea intorno alla quale proliferano fatti e personaggi, i quali cominciano a muoversi sul palcoscenico in costruzione in modo autonomo rispetto alla volontà dell'autore.
In questo caso tutto è partito da un piccolo fatto di cronaca: in una scuola italiana alcuni ragazzi si erano accaniti contro un compagno definendolo marocchino, termine che dal loro punto di vista rappresentava l'offesa più grande. Il ragazzo in questione si offese sì, ma solo perché lui in realtà era tunisino. Mi soffermai a immaginare come mi sarei sentita se, trovandomi per esempio negli Stati Uniti o in Norvegia, qualcuno mi avesse insultata chiamandomi spagnola, francese, belga. -Io sono italiana!- avrei affermato con forza, perché non si può togliere a una persona la sua appartenenza.
E così è nato Jusuph, un algerino capitato in una scuola di Bologna. Questo romanzo è stata l'occasione di approfondire la storia dell'Algeria e l'esperienza è stata davvero interessante.
Il libro è stato pubblicato nel 2002 con buoni risultati. È stato per me emozionante il fatto che la Sei, una casa editrice importante, lo abbia accettato.
Nell’attuale edizione, illustrata da Amneris Vigarani, il romanzo è reperibile in tutti i siti on line sia come ebook che come cartaceo on demand. Su richiesta viene cioè stampato e inviato in tempi brevi all’acquirente.
ASSAGGI
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-Che quartiere squallido- dice Amanda con un sospiro.
-Già- risponde Davide, -e ci mancavano pure i marocchini. Papà dice che hanno portato la malavita nel quartiere.
-Infatti, prima qui ci abitavano solo conti e marchesi!
-Dio, come sei spiritosa. Papà dice che si viveva in pace, come una grande famiglia.-
-Commovente.
Davide è già sulla porta, quando un'occhiata a Carlo lo impietrisce. Viene colpito dal pallore innaturale del viso incavato del mister. Un silenzio irreale cala nella stanzetta spoglia. Carlo si guarda intorno, le lenti dei suoi occhiali lampeggiano.
-È uno scherzo di cattivo gusto, ragazzi!- dice l'allenatore.
-Di cosa sta parlando, mister?- chiede Davide, ritornando sui suoi passi.
-Avanti- e la voce di Carlo è secca, come mai l'hanno udita,
-Tirate fuori il portafogli!
-Sono spariti i soldi della festa- dice Davide in tono laconico. Gisella Marsili alza gli occhi bruscamente. -Come sarebbe a dire? Prima il portafogli dell'allenatore, poi la cassa comune. Cosa sta succedendo, Davide?
Sono seduti sulle panche; Jusuph da un lato, gli altri tre sull'altro. Lo fissano senza parlare. Lui contraccambia.
-Cosa volesse da me?- chiede l'algerino.
-Devi solo dirci la verità- dice Davide. –Se restituisci quello che hai preso, non succederà nulla.
-Io non ladro- dice Jusuph. -Rubare grave peccato per noi.
Razza di bugiardo analfabeta!- dice Sergio. –Adesso tu confesserai tutto, parola mia. Non ci faremo mettere in buca da un marocchino bugiardo!-
-Io Algeria- lo apostrofa il ragazzo con i grandi occhi scuri lampeggianti di rabbia.
-Allora?- chiede Amanda. –Siamo tutt'orecchi- e fissa Sergio. Il ragazzo la ricambia con i suoi freddi occhi grigi, carichi di scherno
-Stavamo commentando che tu e Jusuph formate proprio una bella coppia- dice Sergio con la sua voce indolente. –La Fissata e il Ladro. Questo stavamo dicendo, vero Giovanna?
Giovanna fa una risatina imbarazzata e guarda Amanda. Davide sente un improvviso malessere.
-Già- risponde Amanda, con un sorrisino cattivo, -ma anche la vostra non è male: la Cretina e il Teppista.