PATRIZIA MARZOCCHI
RICORDARE MAUTHAUSEN
Vincitore del Premio Minerva 2014
Vincitore del Premio Il castello volante 2014
Secondo classificato del Premio Arpino 2014
Inserito nel Progetto Gutenberg
Romanzo per ragazzi tra presente e passato. Mentre cerca di convincere il nonno a parlare della sua terribile esperienza al campo di sterminio di Mauthausen, Mariangela scopre nuovi aspetti del suo presente.
TRAMA
Antisemitismo, razzismo, bullismo: diverse facce dell'intolleranza ieri come oggi
Mariangela ha appena terminato con successo il primo anno di liceo, ha una famiglia benestante, frequenta una compagnia esclusiva, ha un'amica del cuore cui è molto legata.
Improvvisamente, tutto il suo mondo crolla: la fabbrica del padre fallisce e la sua famiglia, ridotta in povertà, deve trasferirsi presso i parenti che vivono in campagna. Mariangela non trova il coraggio di confidarsi con gli amici e sparisce senza lasciare tracce.
Odia tutto della nuova casa, del nuovo paese.
La presenza del nonno, reduce del campo di concentramento di Mauthausen, la spinge alla ricerca delle radici ebraiche della sua famiglia. È però tutto molto difficile perché il nonno non vuole parlare del passato. Emerge inoltre l'esistenza di un rancore profondo tra la famiglia di Mariangela e quella di uno strano ragazzo del paese, che lotta, insieme alle sorelle, contro un gruppo di bulletti razzisti.
Lotta contro la prevaricazione, amicizia, amore concorrono a disegnare una rete che unisce il presente al passato e delinea un nuovo futuro.
RECENSIONI
L'ho letto velocemente non perché sia un libro "piccolo" (è composto da 167 pagine), ma perché è un libro "che prende"! Infatti si tratta di un testo adatto anche ai ragazzi (tanto che è concepito anche come libro di narrativa per la scuola Media) e la lettura risulta quindi agevole, veloce e scioltissima.
Recensioni libri e Tv di Enrico Cardillo
Patrizia Marzocchi scrive con il cuore e la lucidità di chi intende seminare cultura e memoria per raccogliere poi coscienza intellettiva e capacità di scegliere tra il bene e il male. Tra lo scorrere di queste sue righe si ha quasi l’emozionante sensazione di essere tornati tra i banchi di scuola e di osservare il mondo attraverso i rami di alberi secolari che mai lasceranno disperdere nel nulla le loro foglie.
Un romanzo pensato per i più giovani ma che farebbe bene a molti adulti.
ASSAGGI
Ogni attimo è stato un silenzioso addio.
Addio alla cameretta silenziosa e protettiva dove ho liberato i pensieri più segreti.
Addio alla vecchia scuola, ai vecchi compagni di classe, con i quali, a causa della mia esasperata lentezza, stavo appena cominciando a creare un legame...
Addio a Gianni, che mi piaceva, ma non mi filava per niente...
Addio soprattutto a Matilde, la mia grande amica Matty.
Sono atterrata tra galline e zanzare. In vita mia non ho mai visto niente di più orribile di questo luogo nel mezzo del nulla...
Il nonno ha l'abitudine di sedersi tutti i giorni dopo pranzo all'ombra di un enorme albero frondoso che mi hanno detto essere una quercia (la mia competenza in fatto di alberi è nulla)...
È da un po' che lo guardo per cogliere il momento giusto. Decido che ci siamo, afferro anch'io un seggiolino e mi piazzo vicino a lui. Dopo averlo fatto, chiedo ipocritamente:
Disturbo?
Il nonno alza le spalle, e lo sguardo ceruleo che mi riversa addosso lascia intendere che in effetti sì, disturbo.
Sai, anch'io ho chiuso il mio passato in un cassetto dico dopo un bel po'.
Sono riuscita a stupirlo, si volta e mi guarda.
Che razza di passato può avere una quindicenne?
Ha quindici anni di vita, dico serafica.
Se si aspetta una spiegazione rimane a bocca asciutta. Anch'io so interpretare la parte della cassaforte blindata.
Giorgio si concede una pausa di riflessione, poi parla:
"Tu sei un bel fiore nel deserto..."
Paola arrossisce, Giorgio prosegue:
"... intendevo dire, a cosa ti servirebbe essere un bel fiore solitario? Vorresti altri fiori intorno a te, no? Anche nel deserto ci sono le oasi, gli esseri viventi si raccolgono in un punto, hanno bisogno gli uni degli altri, sono felici se si crea armonia, infelici se invece prevale la sopraffazione..."
"Francamente non ti capisco" risponde Paola seccata.
"D'accordo, sarò più chiaro. Immagina una città bombardata e migliaia di morti. Un sopravvissuto si guarda intorno e vede un gattino bloccato su un tetto. Che senso ha rischiare di farsi male per salvare un gatto in tutta quella rovina?"
"Cosa diavolo c'entra questo?
“Lo fa perché così si sente meglio. Non basta?"
Il ragazzo col passeggino mi osserva con uno sguardo castano che appare piuttosto stupito. Ha un'incredibile chioma riccioluta. Mi si avvicina, mi tende la mano, si presenta:
Ciao, sono Giorgio, tu devi essere Mariangela. Un angelo piuttosto combattivo a quanto ho sentito sorride.
...io mi sento ipnotizzata da quello sguardo così liquido. Non è solo castano, ci sono anche riflessi verdi che galleggiano in una specie di mare cioccolatoso. Ecco, i suoi occhi mi fanno pensare a cioccolata in tazza con frammenti di foglie di menta.
Interrompo la lettura e mi volto a osservare il nonno che ha lo sguardo fisso, non verso il cielo come gli altri giorni, ma davanti a sé.
Mi aspettava, qui, in quello che è diventato il nostro punto di incontro, sotto la nostra quercia, mi aspettava con la lettera... Me l'ha consegnata senza una parola e io ho cominciato a leggere ad alta voce. Adesso però non so se devo continuare e non so nemmeno se lo voglio.
Ci sono cose che amano il buio del segreto, che alla luce del sole imbruttiscono o svaniscono. Ci sono emozioni che possono essere affidate solo a voi, care stelle. Voi ne avrete cura.